Life Lessons
- Gennaio 22, 2021
- Tempo di lettura 3 minuti
Sarà vero che nonostante i soldi spesi per abbellire la nostra testa dentro e fuori la nostra fortuna è sotto l’ombelico? Non so se…
Nemmeno il tempo di imparare a memoria tutte le canzoni di Sanremo che dobbiamo festeggiare un altro Santo: San Valentino, il santo protettore degli innamorati.
Le vetrine si riempiono di cuori rossi, in pasticceria i tubi di baci Perugina prendono il posto delle colonne portanti e non trovi posto in nessun ristorante perché se sei innamorato il giorno di San Valentino devi andare a cena, ti devi imbellettare, infilare nelle mutande contenitive che come un David Copperfield qualsiasi dovrai sfilare prima dell’accoppiamento:
Me li ricordo i primi San Valentino: quelli da ragazzina: Lui che arrivava con la fedina oro che il giorno dopo sfoggiavi come Smeagol del signore degli Anelli, cuscino in purissimo poliestere con la foto di voi due sgranata, che ogni volta che lo abbracciavi facevi scintille che nemmeno ai fuochi al Redentore di Venezia e baci, tanti baci quelli con la lingua, ecco dal tipo di baci che ti arrivano capisci che San Valentino è una festa per giovani: i baci con la lingua a 20 anni, a 30anni i baci Perugina, a 40anni i mon chèri e dai 45anni i boero mezzi scartati per vedere se ne hai vinto un altro.
Non so perché “da grandi” San Valentino non lo festeggi più: forse perchè sei disincantato, o con il passare degli anni l’amore per te, per lui e lei lo celebri un po’ tutti i giorni continuando a scegliere di rimanere insieme, o se vai al ristorante non devi più far finta di fare la magra e ti mangi antipasto, primo, secondo caffè e ammazza caffè, o che di contenitivo non hai solo le mutande ma hai capito che oltre ad avere tanto da contenere hai tanto contenuto, sarà che se hai voglia di fare sesso lo fai altrimenti ci aggiorniamo a domani sera o forse perché nell’ultimo bacio perugina hai trovato una frase di Mara Maionchi “L’amore a volte è una sorpresa, spesso un pacco” che ti ha riportato alla realtà.
A mio marito per San Valentino quest’anno ho chiesto un prosciutto, ancora da disossare penso sia il giusto simbolo per l’ amore: ogni volta che lo affetti una tragedia, ti chiedi chi te lo ha fatto fare quando al supermercato te lo affettano, lo mangi e pensi che la fatica ne è valsa la pena finchè non ti viene sete e ancora ti chiedi chi te l’ha fatto mangiare ma la sera dopo sei ancora lì che affetti e ti sembra diverso ogni volta che lo mangi e soprattutto perchè ho voglia di prosciutto e a 45 anni suonati ho imparato che si può amare e essere amanti soprattutto rimanendo se stessi, se stessi con il panino al prosciutto.
Foto di Tara Winstead da Pexels
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Una risposta
Ti adoro pink one the stripes